La storia di Maria

A 58 anni mi sembrava troppo presto per soffrire di incontinenza e non volevo accettarlo.

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“Dopo la menopausa ho cominciato ad avere sempre più spesso episodi di perdita di urina, ma non volevo ammettere di avere un problema”.

Mi era già successo durante le due gravidanze, quasi trent’anni fa, e non mi era più capitato fino a quando è arrivata la menopausa: il mio corpo era in totale subbuglio, per cui non ci ho fatto caso e ho pensato che le perdite sarebbero scomparse con il tempo. Ma i mesi passavano e la situazione non accennava a migliorare: ho tamponato utilizzando i normali assorbenti igienici, che però ero costretta a cambiare in continuazione e che non trattenevano gli odori sgradevoli quanto avrei voluto.

Al lavoro non mi fermavo mai più del necessario e stavo attenta a bere pochissimo, poi ho cominciato a uscire sempre meno con le amiche e a declinare, quando possibile, anche gli inviti dai familiari. Con mio marito è stato ancora più difficile, ma usando la scusa di non volerlo disturbare con i miei improvvisi risvegli notturni dovuti alle vampate di calore, per un po’ sono riuscita a non affrontare l’argomento e ad evitare di dormire insieme. Una sera, però, mentre chiacchieravamo siamo scoppiati a ridere e ho bagnato la sedia: in preda alla vergogna sono corsa a chiudermi in bagno.

Il giorno dopo ho chiamato la mia dottoressa e ho prenotato una visita.

Così ho scoperto di soffrire di incontinenza da sforzo e ho capito come gestirla: ho cambiato alimentazione, evito di bere prima di andare a letto e soprattutto ho trovato l’assorbente giusto per me. Adesso sono libera di fare quello che facevo prima, senza sentirmi in imbarazzo quando sono con gli altri e, soprattutto, con mio marito.

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