La storia di Alberto

Dopo l’intervento alla prostata non riuscivo più a controllare le perdite di urina, ero in imbarazzo e a disagio.

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“Affrontare l’intervento è stato psicologicamente molto duro: certo, tutti sappiamo che nella vita sono cose che possono accadere, ma non siamo mai davvero preparati quando capitano a noi.”

Fortunatamente è andato tutto bene, l’operazione è stata più tranquilla del previsto (N.B. il coraggio non è mai stato un mio punto di forza!) e la degenza è stata breve. Dopo aver tolto il fastidiosissimo catetere la mia unica preoccupazione era tornare alla normalità il prima possibile e, per esempio, non dover rinunciare per mesi alle gite in montagna con mia moglie.

La bella notizia è stata scoprire che non avrei dovuto abbandonare le mie amate abitudini. Infatti, l’urologo mi ha consigliato una leggera attività fisica, fatta di nuoto e camminate: indovinate cosa adoravo fare in montagna? Proprio lunghe passeggiate in mezzo alla natura. Naturalmente mi ha anche suggerito di interromperle nel momento in cui mi avessero provocato perdite di urina, ma sono stato attento a non esagerare con gli sforzi, soprattutto all’inizio.

Inoltre, l’urologo mi ha raccomandato di fare alcuni esercizi per rinforzare i muscoli del pavimento pelvico (sono molto semplici, basta contrarre i muscoli come se si dovesse trattenere l’urina per 5 secondi, rilassarli per altri 10 e ripetere il movimento una decina di volte). Io li facevo tutti i giorni, tre volte al giorno, stando seduto o sdraiato a letto.
Anche l’utilizzo degli assorbenti specifici ha dato un importante contributo: all’inizio non mi sentivo a mio agio, un po’ per disabitudine e un po’ perché temevo che qualcuno se ne accorgesse, ma devo ammettere che sono così discreti e sottili che non li ha mai notati nessuno. Indossarli mi fa sentire a mio agio e, soprattutto protetto e libero di portare avanti la mia vita, senza alcuna limitazione.

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